Il “fuoco a secco”, detto pure “tiro in bianco” è per i tiratori ciò che è colpire il sacco pesante per i pugili. Le munizioni sono sempre più costose e la pratica a fuoco richiede di andare in uno o più poligoni di tiro. Il fuoco a secco richiede solo un ambiente sicuro e privo di distrazioni. Molti tiratori competitivi, che sparano migliaia di colpi all’anno, non tralasciano mai l’allenamento che viene svolto a secco.
Ovviamente, non si può negare il fatto che è necessario eseguire un addestramento a fuoco regolarmente per acquisire e mantenere un alto livello di capacità di tiro.
Tuttavia, non si raggiungerà mai il proprio massimo potenziale senza un addestramento a secco.
Gli aspetti principali che solo il fuoco vivo può fare, e verificare la precisione del tiro e la gestione del rinculo. Il resto dei casi, sono riproducibili anche a secco efficacemente, soprattutto per quanto riguarda la corretta manualità dell’arma.
Il fuoco a secco è un modo economico ed efficace in termini di tempo per compiere centinaia di ripetizioni per una sicura manipolazione delle armi. Non ci sono scorciatoie. Per essere un buon tiratore è necessario investire tempo e fatica nell’eseguire le ripetizioni correttamente.
Il lavoro svolto, anche poche decine di minuti a settimana, sull’estrazione, sull’armamento, sulla risoluzione di malfunzionamenti, sullo scatto, sulla mira, sull’uso dell’arma ad una mano ed altro, contribuirà notevolmente a migliorare il tiratore in condizioni reali.
Assicurati, però di eseguire le ripetizioni sempre in maniera corretta, poiché praticare una tecnica scadente ti fa arretrare anziché andare avanti. Come nota finale, ma sempre fondamentale, quando si spara a secco verificare che l’arma sia scarica, che non ci siano munizioni vere nella stanza e assicurarsi che la stessa sia sempre puntata verso un posto sicuro.